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Mimose e gelsomini – 8 marzo con Persepolis

Ieri sera siamo riusciti a trovare gli ultimi posticini liberi nella saletta già stipata del Piccolo Edera, a Treviso. Davano Persepolis, di Marjane Satrapi. Non mi dilungherò sulla trama, che potrete trovare qui, preferisco scrivere un paio di considerazioni personali su questo meraviglioso film e sull’otto marzo.

1) Il film è incredibile: divertente, commuovente, appassionante, irriverente. Dal punto di vista della resa, dello stile grafico, la coerenza con il contenuto è centrata, anzi: direi che è perfetta. Nel nostro tempo le immagini hanno perso di valore: la continua esposizione del corpo umano, ad esempio, in ogni possibile situazione, dalla più cruda alla più intima, ne ha depauperato, per essere ottimisti, il valore e l’importanza ideale. Il segno grafico invece, come in questo caso, permette di focalizzare l’attenzione sull’essenza e non sull’involucro delle situazioni e delle persone. Come ripete la nonna della protagonista che, con i suoi meravigliosi gelsomini nel reggiseno è forse il personaggio più indovinato dell’intero film, la corenza e l’integrità sono ciò a cui Marjane deve fare attenzione nella vita; ecco che la forma ed il contenuto si integrano e compenetrano, formando un tutt’uno coerente e poetico.

Geniale anche la storia della rivoluzione raccontata con i burattini, ed il particolare degli occhi, vuoti e bianchi, del dimostrante assassinato dall’esercito e sollevato dai compagni sopravvissuti, tutte figure stilizzate nere su sfondo grigio. E che dire delle due megere velate che, come due grossi vermi, minacciano la bambina solo per la sua preziossima toppa, simbolo del decadimento occidentale?

2) Marjane Satrapi è una donna, così come il suo alter ego nel film (o nel fumetto): sarò anche vetero femminista, ma non posso che gioire per questo. In più penso che solo uno sguardo femminile ironico, colto e sarcastico come quello della narratrice di questo racconto possa dare voce e corpo ad un messaggio talmente delicato che potrebbe facilmente essere frainteso, manipolato, asservito ad altri scopi. Invece l’autrice lo stringe forte, lo sviluppa fino all’ultimo disegno, lo sostiene con l’ironia e lo fa crescere fino infondo. Questo sì che è un otto marzo!

Bene, ho scritto più o meno tutto quello che avevo in mente (a fatica perchè i mai abbastanza maledetti vicini di casa pensano che sia lecito far vibrare i muri del condominio con il loro stramaledettissimo impianto sorround). Vi chiederete cosa c’entra questo film con lo smettere di fumare, il fil rouge di questo blog … beh, penso che già la locandina possa essere un buon indizio:

persepolis3.jpg
Non mi resta che consigliare a tutti di correre al cinema a vedere questa perla, augurare buon otto marzo a quelli che ci credono ancora, e andare a prendermi un cachet per colpa di questi zoticoni e di chi gli ha fatto credere che la loro vita sarebbe migliorata se avessero acquistato un impianto home teather. Viagiar descanta, ma chi parte mona, torna mona, e resta mona anche se non parte, aggiungo io.

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